lunedì 31 gennaio 2011

“Project ‘Singing Stones’ about the zoomorphic figures in Cathedrals”

This is the omologous in English of this project in Italian language on this blog: “Progetto ‘Pietre che cantano’”

The idea is top collect **all** the zoomorphic figures in Cathedrals of every sort and style, signalling them in and on this blog. 

Then it will be possible to collect zoomorphic figures belonging even to other traditional forms... 
Even if to start a website on this topic is for now difficult, this blog may provide a sort of “centre” for a first collecting of these figures...

“Progetto ‘Pietre che cantano’”

Il “Progetto ‘Pietre che cantano’” è quello di costruire un archivio online di **tutte** le figure zoomorfe di cattedrali, aperto a figure zoomorfe anche di altre tradizioni. 

Chiunque si può iscrivere a questo blog e segnalare, con un commento, la presenza di tal o tal altra figura zoomorfe, in detta cattedrale o chiesa, situata qui o lì, anche se, per un sito specifico, ci vorrebbe più tempo ed anche un pochettino di denaro. 

Per ora inziamo a vedere di costruire una sorta di “centro di raccolta” di e per questo tipo di figure zoomorfe... 

venerdì 28 gennaio 2011

Un interessante articolo sul “Simbolismo mistico”

Si tratta della recensione di “Pietre che cantano”, Vozza editore 2007, che applica il metodo di Schneider a determinate chiese del Sud Italia: “Simbolismo mistico: quello che le pietre delle chiese narrano”

“Frammento”, da M. Schneider, “Pietre che cantano“


“Una cosmologia un tempo assai diffusa, che ebbe il suo periodo di maggior espansione nel tardo megalitico, ha creato nel corso della storia dell’umanità un’immagine mitica che, nonostante le sue innumerevoli varianti geografico-culturali, ha conservato una straordinaria unità nelle sue caratteristiche fondamentali. Il simbolo centrale era costituito dalla pietra, ossia dalla colonna di pietra o albero del mondo, prodotto materiale di un’invocazione che univa il cielo alla terra, di un’invocazione creatrice divenuta però quasi impercettibile all’orecchio degli uomini. Molti elementi di questa cosmologia si sono conservati nella simbologia medievale, nelle fiabe e persino negli attuali costumi dei popoli” (M. Schneider, Pietre che cantano, Se 2005, p. 57).